È chiaro che il defunto non si sarebbe limitato ad accedere in un luogo dove, secondo la concezione egizia, risiedevano le divinità, ma che egli stesso si sarebbe trasformato in un'entità divina; vari passaggi del Libro dei morti menzionano il morto come "[nome] l'Osiride". Esse servivano a differenti scopi rituali: alcune avrebbero dovuto infondere nel defunto una conoscenza mistica dell'aldilà oppure identificarlo con le divinità: per esempio, la Formula 117 è una lunga, oscura descrizione del dio Atum[22]. Anna Rita Rossi Archeologia, Egizi. È comunque ovvio osservare che tutte le formule furono redatte una prima volta. Quale? Un papiro del Libro dei morti veniva prodotto su commissione dagli scribi. Con questo rituale si decideva se il defunto era degno di entrare nell’aldilà. A partire dalla "recensione saita" i Capitoli del Libro dei morti vennero generalmente suddivisi in quattro sezioni: Le formule del Libro dei morti illustrano le credenze egizie circa la natura della morte, dell'aldilà e della vita dopo la morte (ciò vale per l'epoca della plurimillenaria storia egizia che coincide con la composizione del Libro dei morti stesso: la spiritualità dell'Antico Regno, suggerita dai Testi delle piramidi, era notevolmente diversa da quella del Libro dei morti[35]). Utente Gold. Anubi, dio della mummificazione e dei cimiteri. Nessuna formula era intesa per essere "utilizzata" dai viventi: l'efficacia del Libro dei morti riguardava esclusivamente gli spiriti dei defunti[7]. Ushabti con la Formula 6 del Libro dei morti. Le tecniche magiche presentate da alcune formule del Libro dei morti possono essere individuate nella vita quotidiana nell'antico Egitto, e non era raro che venissero copiate su oggetti quotidiani (come i poggiatesta) o su amuleti protettivi, sia d'uso comune che inseriti fra le bende delle mummie[28]. Durante il Medio Regno (2055–1650 a.C.) emerse una nuova tipologia di testi funerari: i Testi dei sarcofagi. Alla fine della VI dinastia i Testi delle piramidi cessarono di essere un'esclusiva dei faraoni e furono adottati anche da nobili, alti funzionari e governatori locali (nomarchi). Traduzioni più recenti sono quelle di Raymond Oliver Faulkner (1972) e di Thomas George Allen (1974)[88]. Oggi il Book of the Dead Project (Progetto Libro dei morti) gestisce e mette a disposizione degli egittologi un archivio di informazioni, documenti e fotografie che copre l'80% delle copie e dei frammenti conservatisi del corpus del Libro dei morti[89]. Con il termine psicostasia si vuole indicare la cerimonia dell'antica religione egizia a cui, secondo il Libro dei morti nel capitolo 125,[1] veniva sottoposto il defunto prima di poter accedere all'aldilà. Registrato il: 28/10/2008. Greci. A partire dalla XXI dinastia (1069 a.C.) vi fu un aumento di copie del Libro dei morti in scrittura ieratica: la grafia non differiva particolarmente da quella degli altri papiri ieratici del Nuovo Regno e il testo era disposto in righe orizzontali di larghe colonne (frequentemente la riga di testo era larga quanto l'intero foglio). I papiri delle varie copie del Libro dei morti, o di parte di esso, erano comunemente deposti nei feretri insieme alle mummie nell'ambito dei riti funebri egizi. Secondo la tradizione, la conoscenza di questi testi permetteva di superare le prove poste dai giudici del tribunale di Osiride. la pesatura del cuore. I Testi dei sarcofagi si servirono di un linguaggio molto meno arcaico, di nuove formule e, per la prima volta, di illustrazioni e figure: venivano incisi sui coperchi e sulle pareti esterne e, più comunemente, interne dei sarcofagi, benché siano stati sporadicamente rinvenuti anche su pareti e papiri[3]. Già solo il papiro aveva un alto prezzo, e si hanno innumerevoli testimonianze del suo riutilizzo previa raschiatura di testi precedenti (palinsesto); anche un Libro dei morti, in un caso di cui si ha notizia, fu scritto su un papiro di seconda mano[74]. Libri dei morti di Hunefer: cerimonia di apertura della bocca. Nel Libro dei morti lo spirito è condotto al cospetto di Osiride, che era confinato a regnare nel sotterraneo Duat, il mondo dei morti. Egizi: la pesatura del cuore. Solo in caso di equilibrio il morto aveva il diritto alla vita eterna. Biblioteca Nazionale Austriaca, Vienna. a) La pesatura del cuore b) Pesatura del cervello c) Pesatura dell'intestino 9) Le piramidi erano a) Le abitazioni degli antichi faraoni b) Semplici monumenti c) Le immense tombe dei faraoni 10) Chi è questo faraone? Alcuni individui sembrano aver commissionato copie del tutto personali del Libro dei morti, scegliendo probabilmente, con una certa libertà, frasi e formule che ritenevano importanti per il proprio accesso nell'aldilà. Il Libro dei morti era quasi sempre redatto in caratteri geroglifici o ieratici su rotoli di papiro, e talvolta decorato con illustrazioni o vignette (aventi, talvolta, un notevole valore artistico oltreché archeologico e paleografico) del defunto e delle tappe del suo viaggio ultraterreno. Poteva avvenire che nel testo si alternassero inchiostro bianco e rosso: il nero, usato prevalentemente, lasciava posto al rosso nei titoli delle formule, all'inizio e alla fine di sezioni di formule, nelle premesse che spiegavano come eseguire correttamente il rituale connesso a una formula e per i nomi di creature pericolose come il demone Apopi[78]. Il tragitto per il mondo dei morti descritto dal Libro dei morti è particolarmente irto di difficoltà e insidie. 4: Non ho ucciso né uomini né donne [...]"[67]) sono state interpretate da alcuni come possibili precedenti storici dei Dieci comandamenti[68]: ma, mentre i Dieci comandamenti dell'etica giudeo–cristiana constano di norme attribuite a una rivelazione divina, le "Confessioni negative" si presentavano piuttosto come trasposizioni divine (ciascuna corrispondeva infatti a una delle 42 deità giudicanti) di una moralità quotidiana[69]. La famosa Formula 125, la "Pesatura del cuore", comparve durante i regni di Hatshepsut e Thutmose III, intorno al 1475 a.C. Da allora il Libro dei morti fu trascritto sempre su rotoli di papiro, con l'aggiunta di illustrazioni anche complesse; sotto la XIX dinastia tali vignette si fecero sontuose, talvolta a discapito del testo stesso[13]. Immediatamente dopo la confessione il cuore viene pesato su una bilancia a doppia piatto: da un lato viene messo il cuore, dall’altro una piuma di struzzo, simbolo di Maat, dea della giustizia e della verità. a) A sud del Nilo b) A ovest del Nilo c) A est del Nilo d) A nord del Nilo 7) Che prova si faceva davanti al tribunale di Osiride? I geroglifici erano in colonne separate da linee (così come nel caso di testi incisi su pareti, statue o rocce) in inchiostro nero, mentre le immagini e vignette occupavano spezi ricavati fra le linee di testo (ma poteva capitare che fossero realizzate ricche raffigurazioni grandi come un foglio intero)[77]. Un qualsiasi Libro dei morti del Nuovo Regno era comunemente scritto in geroglifici corsivi, a volte da destra a sinistra ma più spesso al contrario. Come detto poc’anzi, Thot era un Dio lunare e quindi anche “signore del tempo”. Ancient Egyptian Book of the Dead: Journey through the afterlife, Accademie tedesche delle Scienze e delle Arti, La favola del leone, dell'uomo e del topo, Storia di Setne e del libro di Naneferkaptah, Zeitschrift für Ägyptische Sprache und Altertumskunde, Miti di nascite divine nelle dinastie egizie, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Libro_dei_morti&oldid=115418552, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, numerose versioni e redazioni a partire dal. Anubi pesava il cuore del defunto e lo paragonava con quello di una piuma. I Testi dei sarcofagi erano accessibili a chiunque fosse abbastanza ricco da permettersi un sarcofago, allargando così il numero di coloro che avrebbero potuto aspirare alla vita eterna, proprio come i gli antichi faraoni dei secoli precedenti; questo processo è stato definito una "democratizzazione dell'aldilà"[2]. Il giudizio da parte di Osiride con altre 42 deità giudicanti[66] e le altrettante "Confessioni negative" dipingono l'etica e la morale egizie. Start now. Io avrò il mio essere; io avrò il mio essere; io vivrò; io vivrò [...].». On thinglink.com, edit images, videos and 360 photos in one place. In una sorta di secondo fotogramma di uno stesso episodio, l'immagine seguente rappresenta Anubi che su un piatto di un'enorme bilancia ha posto il cuore del defunto, rappresentato dal geroglifico corrispondente ad un vaso (talvolta tale simbolo viene sostituito dalla intera figura del defunto), mentre sull'altro piatto si trova la "piuma", ovvero la Maat, la verità, la giustizia (anche in questo caso, talvolta il simbolo viene sostituito dalla raffigurazione della dea Maat). La presenza di una bilancia connessa al concetto di valutazione della verità, giustificherebbe il fatto che proprio tale simbolo sia stato poi scelto, ancora ai nostri giorni, per indicare, appunto, l'imparzialità della giustizia. by Ludovico Zodiaco — 281 Egizi: la pesatura del cuore. te degli Egizi, che apparivano felicemente rappresentati nel paradiso. Si credeva poi che conoscere il nome di qualcosa desse potere sulla cosa stessa, così il Libro dei morti fornisce i nomi di molte delle entità che l'anima avrebbe incontrato nel Duat, dandogli così il potere di affrontarle[31]. L'episodio della psicostasia è notevole non solo per la sua vivacità simbolica e perfino drammatica, ma anche perché è una delle poche parti del Libro dei morti con connotazioni morali. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 9 set 2020 alle 00:49. Secondo il mito, per arrivare nell'aldilà, il defunto doveva superare una prova. Continue Reading... Anubi: il protettore del mondo dei defunti. La maggior parte di proprietari di un Libro dei morti facevano chiaramente parte di un'élite sociale; inizialmente riservato ai membri della famiglia reale, sue redazioni sono state scoperte in successive tombe di scribi, sacerdoti e funzionari. Il concetto di magia (heka, personificata dal dio Heka) era intimamente connesso a quello di parola, sia pronunciata che scritta: l'azione di pronunciare una formula magica era un atto di creazione: in questo senso, parlare e creare erano percepiti come la medesima azione[19]. Per gli egizi, la risposta a questa domanda non era una questione marginale, ... La lunghissima formula 125 contenuta nel Libro dei morti descrive il rituale della psicostasia, detta comunemente “pesatura del cuore” o “pesatura dell’anima”. a) La pesatura del cuore b) La lavanda dei piedi c) La pesatura dello stomaco d) Il lancio del peso 8) Cosa contenevano i VASI CANOPI? Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 27 nov 2020 alle 17:13. Libro dei morti di Neferubenef: l'ombra esce dal sepolcro e il ba vola verso il giorno. La rappresentazione più famosa di psicostasia è quella che si può ammirare nella tomba del nobile Hennefer, Sovrintendente del bestiame dei possedimenti per il culto funerario di Seti I. Gli studiosi accreditati danno vita a studi monografici, gli Studien zum Altägyptischen Totenbuch (Studi sul Libro egizio dei morti), oltre a pubblicare gli stessi manoscritti, gli Handschriften des Altägyptischen Totenbuches (Manoscritti dei Libro egizio dei morti)[91]; entrambe le serie sono pubblicate dalla casa editrice Harassowitz. Le formule finora conosciute sono 192[21], anche se nessuno dei manoscritti scoperti fino ad ora le contiene tutte.