, 1952, II, p. 51), la Costituzione non pone alcun divieto all’uso pubblico o privato dei titoli nobiliari da parte di chi ne sia investito; il “non riconoscimento” vale come divieto solo nei confronti dei pubblici ufficiali, i quali hanno il dovere di omettere ogni indicazione del titolo nobiliare negli atti da essi formati. In tale quadro normativo si inserisce l’attività svolta dall’, Posto che, come scritto in precedenza, sotto l’impero dell’attuale Costituzione nessun organo statale — sia amministrativo, sia giudiziario — potrà ulteriormente attribuire ufficialmente titoli nobiliari, né gli aventi diritto avranno la facoltà di esperire un’azione giudiziaria diretta, in via principale, ad ottenere una sentenza “accertativa” della spettanza di un titolo nobiliare, pare opportuna la creazione di un, , con il compito di censire le famiglie nobili italiane comprendendovi non solo quelle. ... ELENCO DELLE FAMIGLIE PER ORDINE ALFABETICO. Anche A. PEZZANA, “La sentenza della Corte Costituzionale sui titoli nobiliari”, in Rivista del Collegio Araldico, anno LXV, 1967, Roma, pp. Supplemento per gli anni 1934-1936 (Roma, 1937); anche in questo volume solo le famiglie iscritte al Libro d’oro erano contrassegnate da un asterisco mentre le altre famiglie nobili erano senza asterisco. Tutto è mutato in seguito all’entrata in vigore della Costituzione repubblicana. Genealogie delle Famiglie Nobili del Mediterraneo - Il nuovo sito del Libo d'Oro della Nobiltà Mediterranea. Oltre al registro manoscritto detto Libro d’oro della Nobiltà Italiana era previsto che fossero tenuti dall’Ufficio Araldico sotto la direzione del Commissario del Re i seguenti altri volumi manoscritti: “Libro Araldico dei titolati esteri”, “Libro araldico della cittadinanza” (per le famiglie di distinta civiltà titolari di uno stemma), “Libro araldico degli Enti Morali”, ”Elenco Ufficiale Nobiliare”. Svestito del suo contenuto nobiliare, il diritto allo stemma non contrasta con la Costituzione e deve, quindi, ritenersi conservato con la conseguenza della sua tutelabilità giudiziale (MISTRUZZI DI FRISINGA. Esclusa la protezione penale, la tutela giuridica del diritto allo stemma può attuarsi sul piano civilistico, nelle stesse forme della tutela del diritto al nome e degli altri diritti della personalità. XXIX, 1999, p. 551 -587 553 internazionali e corredate da alcuni dati sulle famiglie nobili o sul titolare medesi mo del documento e dello stemma, che è stato possibile reperire. Posto che, come scritto in precedenza, sotto l’impero dell’attuale Costituzione nessun organo statale — sia amministrativo, sia giudiziario — potrà ulteriormente attribuire ufficialmente titoli nobiliari, né gli aventi diritto avranno la facoltà di esperire un’azione giudiziaria diretta, in via principale, ad ottenere una sentenza “accertativa” della spettanza di un titolo nobiliare, pare opportuna la creazione di un Registro della Nobiltà Italiana, con il compito di censire le famiglie nobili italiane comprendendovi non solo quelle famiglie che durante il cessato ordinamento monarchico curarono di farsi riconoscere ufficialmente i titoli nobiliari loro spettanti ma anche quelle che, pur legittimamente investite di titoli nobiliari, non si premurarono di ottenere una ricognizione della loro posizione nobiliare, né in via amministrativa, né in via giudiziaria. del 11.12.1887 e del 5.1.1888 modificarono l’ordinamento della Consulta araldica e disposero (art. 459, mentre i Coglitore, nobili dei baroni di Sant’Agostino, non sono mai stati presi in considerazione, con i loro stati personali, dal nostro Libro d’Oro. Cfr. Pregevole è però per la copia e la esattezza delle notizie il Libro d’Oro della Nobiltà Italiana pubblicato periodicamente fin dal 1910 per cura del Collegio Araldico Romano”. Innanzitutto è da dire che disconoscimento non significa abolizione o soppressione dei titoli nobiliari. grazie e 10 punti al migliore cit., p. 92). , vengono fatti rientrare – per pacifico e consolidato convincimento della dottrina araldica — nel campo degli attributi nobiliari” (CANSACCHI. Proviamo a vedere un rilievo fatto nel XVIII secolo. vorrei sapere se qualcuno di voi conosce qualche sito nel cui si fa un elenco delle famiglie nobili italiane. Facendo riferimento all’art 79 dello Statuto del Regno (detto Statuto Albertino, promulgato il 4.3.1848 ed esteso, dopo l’Unità, a tutti i territori del Regno d’Italia), con R.D. Lo stemma pertanto deve ritenersi distaccato dalla categoria dei diritti onorifici e classificato, viceversa, come un aspetto del diritto al nome o del diritto all’identità personale. Elenco delle Nobili e Notabili Famiglie con i loro stemmi Inserite nel Blasonario. Famiglie nobili delle province napolitane (o con titoli napolitani) riconosciute dal Regno d'Italia, inserite nell'Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano (1922, 1933, 1936) e nell'Elenco storico del Sovrano Militare Ordine di Malta del 1960, riconosciute dal Corpo della Nobiltà Italiana (C.N.I.) Nel Libro d’Oro dunque solo un terzo circa delle famiglie nominate trova un opportuno sviluppo con le informazioni circa i singoli componenti; numero che deve essere aumentato, sperando di riuscire a farlo nelle prossime edizioni. 34-35. Questo è un elenco di famiglie criminali italiane indipendenti nel mondo che sono considerate parte di Cosa Nostra (la mafia ). 90,126-128,159; CARLO MISTRUZZI DI FRISINGA, Trattato di diritto nobiliare, vol. decreto “taglia leggi”) convertito nella legge 18 febbraio 2009 n. 9, ed esplicitamente abrogato. Il volume riporta l’indicazione degli attuali rappresentanti della famiglia, gli eventuali titoli nobiliari spettanti e la rappresentazione grafica a colori, a tutta pagina, dello stemma. 77-82 era prevista la costituzione dell’Ufficio araldico presso il Ministero dell’Interno, con funzione di segreteria della Consulta. Sotto tale profilo, è stato correttamente sostenuto (PEZZANA. Le analisi che seguono fanno riferimento solo alle 1997 famiglie riportate con gli stati personali, essendo il lavoro di analisi sulle famiglie solo con il richiamo carente di dati e comunque superiore alle forze umane! pp. Si sa dunque che i Codebò sono patrizi di Modena perché così risulta dagli elenchi ufficiali del Regno d’Italia, ma nelle diverse edizioni del Libro d’Oro la famiglia Codebò non è mai stata riportata con gli stati personali. ); questa sezione comprende 1.683 famiglie. Aprendo poi il volume ci si perde nel labirinto armonioso e complesso dei nominativi delle singole famiglie-vergati in inchiostro dorato […] La serie archivistica si compone nella sua completezza di trenta volumi, ciascuno mediamente contiene 199 bifogli. Solo le famiglie nobili italiane ufficialmente riconosciute dalla Repubblica Italiana, hanno il rispettivo predicato nobiliare cognomizzato sulla carta di identità, ai sensi del secondo comma della quattordicesima disposizione costituzionale, per il quale i predicati dei titoli nobiliari esistenti prima del 28 ottobre 1922 vanno come parte del nome. (…) Tale irrilevanza giuridica del titoli nobiliari impedisce, dunque, che essi possano essere giudizialmente accertati”. GIAN CARLO JOCTEAU, Nobili e nobiltà nell’Italia unita, Roma-Bari: Laterza, 1997, p.152. Cfr. 75 e segg. Il primo comma della XIV disposizione transitoria della Costituzione recita: “i. L’ultima edizione dell’ELENCO DEI TITOLATI ITALIANI con l’annesso BLASONARIO GENERALE ITALIANO è uscita nel 2017 e segue le precedenti pubblicate nel 2008, nel 2011 e nel 2014. della IVX disposizione fu quella da un lato di privare di riconoscimento giuridico i titoli e le qualifiche nobiliari, in quanto ritenuti in contrasto con il principio della “pari dignità sociale” dei cittadini, dall’altro di conservare il patrimonio araldico sotto il profilo della protezione dei diritti della personalità. Lo stemma pertanto deve ritenersi distaccato dalla categoria dei diritti onorifici e classificato, viceversa, come un aspetto del diritto al nome o del diritto all’identità personale. Esso era un ulteriore segno distintivo della persona; interessava il diritto privato perché indicava l’appartenenza della persona alla nobiltà, ossia l’appartenenza ad una famiglia che aveva ottenuto un titolo nobiliare per speciali benemerenze riconosciute mediante un atto sovrano. In base al censimento ISTAT del 2011 della popolazione italiana la media di componenti per nucleo familiare era di 3 persone; è probabilmente un dato che a noi non serve, perché nel Libro d’Oro non sono riportati in modo autonomo i singoli nuclei familiari, ma, per così dire, tutto un ceppo composto di diverse famiglie. ALDO PEZZANA, “Storia della Consulta Araldica”, in, Alle radici dell’identità nazionale, cit. e quindi anche gli stemmi”. Fam., 1973, p. 939). [all’inizio del Novecento] prese corpo un’iniziativa destinata a sopravvivere sino ai giorni nostri: si trattava del Libro d’oro della nobiltà italiana, che con una nuova ambizione di respiro nazionale comparve per la prima volta nel 1910 (fino ad oggi ne sono comparse 20 edizioni ed è in preparazione la ventunesima), raccogliendo con sistematicità e con obiettivi di progressiva completezza cenni storici e genealogici delle famiglie nobili italiane e notizie sui loro membri viventi […]. Bellafino De origine et temporibus urbis Bergami (1532) Bellafino De origine et temporibus urbis Bergami (1532) Bellafino De origine et temporibus urbis Bergami (1532) Certamente sarebbe interessante suddividere i vari titoli nobiliari in funzione della loro provenienza territoriale, verificando così se sia corretta l’impressione che al nord abbondino i conti ed al sud i baroni ed i principi… ma questo è un lavoro che lasciamo volentieri ad altri. In altre parole, la Costituzione ha posto “fuori” dall’ordinamento giuridico italiano i titoli nobiliari: il loro uso è indifferente di fronte allo Stato, il quale, non riconoscendoli, non accorda ad essi la sua protezione. comprende tutte le numerosissime famiglie nobili e "notabili" italiane, per un totale di circa 48.000 famiglie (fra rami principali, rami minori, etc. Inoltre, nessun soggetto – sebbene legittimamente investito di un titolo nobiliare – potrà esigere (non solo negli atti pubblici ma anche in quelli privati, nelle pubblicazioni e nella vita di relazione) di vedersi attribuito il titolo nobiliare a lui spettante. Si è scritto inoltre che, come per i titoli nobiliari, in virtù dell’entrata in vigore della Costituzione, nessun organo statale, amministrativo o giudiziario, potrà attribuire ufficialmente uno stemma come elemento identificativo della persona o del casato, né gli aventi diritto avranno la facoltà di esperire un’azione giudiziaria diretta, in via principale, ad ottenere una sentenza accertativa della spettanza di uno stemma. Non si tratta, per le ultime edizioni del Libro d’Oro e quindi anche per la XXV qui presa in esame, di una discriminante “compri o non compri” nel senso che l’acquisto dei volumi determini un diverso trattamento. Gli stemmi presenti in detto. Il lungo silenzio fa infatti supporre, se non l’estinzione della famiglia, certamente un disinteresse. Ciò che segue è un elenco tratto dagli armoriali delle famiglie italiane divise in base alle lettere iniziali del cognome. L’Accademia Araldica Nobiliare Italiana ha tra i propri compiti, oltre a quello di pubblicare la Rivista Nobiliare, quello di tenere il Registro della Nobiltà Italiana ed il Registro degli Stemmi Gentilizi. «Nobili veneti» Indice manoscritto 1870 «Elenco delle famiglie insignite di titoli araldici della Repubblica veneta per conferma o per nuova concessione»: indice alfabetico per comune e, all'interno del comune, per cognome. 2.7.1896 n. 313 cui seguì il regolamento d’esecuzione (R.D. ... La famiglia Aldobrandini è una delle più nobili in Italia, originaria di Firenze ma diramatasi poi in altre regioni italiane, soprattutto nelle Marche. Con riferimento al diritto allo stemma, è stato rilevato (CANSACCHI, Lo stemma araldico come marchio di fabbrica, in Riv. p.Iva e cod. Dobbiamo ancora spendere due parole sulla “PARTE SECONDA” del Libro d’Oro, che spesso ha suscitato discussioni varie. Le famiglie iscritte nel suddetto Registro figurano nell’ELENCO DEI TITOLATI ITALIANI, pubblicazione contenente l’illustrazione di tutte le principali famiglie nobili italiane. VI, pp. ... notizie storiche sugli insigniti o le famiglie, la successione tra le diverse famiglie, dati sui riconoscimenti e sugli attuali detentori. Elenco famigle nobiliari europee Raccolta di stemmi delle famiglie patrizie di Venezia. Vennero dalla Mestrina, erano di buona condizione, molto amatori della loro patria, ma poco delle persone, erano lavoratori di panni di seta e … comporta che i titoli nobiliari non costituiscono contenuto di un diritto e, più ampiamente, non conservano alcuna rilevanza: in una parola, essi restano fuori del mondo giuridico. Fra queste spicca, in special modo, proprio il periodico Annuario della nobiltà Italiana da lui creato nel 1878 e il Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane, in tre volumi, dato alle stampe nel 1886. F. A. MAGNI, “Libro d’oro della nobiltà italiana”, cit., p. 101, n.10: furono mantenuti anche i Registri dei Decreti Reali, Ministeriali ed introdotto un terzo registro per gli atti sovrani riguardanti materie araldico-nobiliari. Elenco dei titolati italiani, pubblicazione dell'Accademia Nobiliare Italiana. Facendo riferimento all’art 79 dello Statuto del Regno (detto Statuto Albertino, promulgato il 4.3.1848 ed esteso, dopo l’Unità, a tutti i territori del Regno d’Italia), con R.D. Dunque pare utile aver istituito anc, odo da dare vita ad un repertorio generale degli stemmi delle famiglie italiane: invero, già durante la monarchia si pensò di creare un, generale italiano, ma il Decreto 8 luglio 1904 n. 405 con il quale il Re Vittorio Emanuele III ordinò la raccolta degli stemmi delle famiglie italiane, con riproduzione a colori, non ebbe pratica attuazione ed il, rimase allo stato di progetto. Il primo comma della XIV disposizione transitoria della Costituzione recita: “i titoli nobiliari non sono riconosciuti”. Per migliorare la tua navigazione su questo sito, utilizziamo cookies ed altre tecnologie che ci permettono di riconoscerti. Lo stemma, infatti, si affianca al cognome nella funzione identificativa della persona e nel caso di omonimia contribuisce a precisare l’appartenenza di quella medesima persona ad una determinata famiglia. Sottocategorie. Articolo del Conte Avvocato Gherardo Guelfi Camaiani pubblicato nel numero di luglio-dicembre 2007 della Rivista Nobiliare. Anzi esso può essere definito come il principale segno figurativo della persona diretto ad individuare la persona medesima fornendo di essa un emblema visivo: un emblema che fornisce un elemento idoneo a costituire un abituale mezzo di riferimento e richiamo della persona stessa (si veda: DE CUPIS, I diritti della personalità, in Trattato di diritto civile e commerciale, diretto da Cicu e Messineo, Milano, Giuffrè, 1982, p. 579). In seguito per le vicende della guerra ed istituzionali non furono pubblicati altri aggiornamenti e dopo il 25 luglio 1943 la Consulta araldica cessò di funzionare; scriveva Aldo Pezzana: […] Elenchi ufficiali non ne vennero più pubblicati sicché la possibilità di effettuare l’iscrizione [nel Libro d’oro] venne meno: la distinzione delle famiglie con o senza asterisco permane peraltro nelle pubblicazioni private in materia nobiliare[…]”. che la ratio della IVX disposizione fu quella da un lato di privare di riconoscimento giuridico i titoli e le qualifiche nobiliari, in quanto ritenuti in contrasto con il principio della “pari dignità sociale” dei cittadini, dall’altro di conservare il patrimonio araldico sotto il profilo della protezione dei diritti della personalità. 148.800 nobili su 60 milioni = circa lo 0,2 %. Famiglie Nobili delle Province Napolitane . Ar., 1967, p. 205), “il divieto di riconoscimento dei titoli nobiliari (…) comporta che i titoli nobiliari non costituiscono contenuto di un diritto e, più ampiamente, non conservano alcuna rilevanza: in una parola, essi restano fuori del mondo giuridico. Gli stemmi presenti in detto Registro figurano anch’essi nel BLASONARIO GENERALE ITALIANO, opera contenente la rappresentazione degli stemmi delle famiglie italiane che si fregiano di uno stemma gentilizio. Se noi sommiamo le quasi 2000 famiglie di cui viene, nella XXV edizione, riportato lo stato personale alle 3850 famiglie delle precedenti edizioni e aggiungiamo ancora le 300 famiglie di cui il Libro d’Oro non si è mai interessato, arriviamo ad avere un’ipotesi di 6200 famiglie ancora esistenti in Italia. In seguito fu approvato con R.D. Da EFL - Società Storica Lombarda. Costantiniano di San Giorgio per la ricezione con prove nelle categorie di cavalieri che richiedono prove nobiliari.“ Sono pubblicate 47 famiglie con gli stati personali, rappresentando quindi, sulle 1997 della prima parte, il 2,35 %. È vero, ma allora non si riportava la storia delle famiglie (cercheremo di porre un rimedio per le prossime edizioni alle storie troppo lunghe e a volte esagerate e poco credibili) e non si risaliva con le genealogie all’’800 (abbiamo più volte combattuto anche contro questa tendenza, ma non è assolutamente cosa facile!). Civ. Inoltre, il diritto al titolo nobiliare poteva essere oggetto di un’azione giudiziaria civile di accertamento, ovvero di un procedimento di natura amministrativa da svolgersi presso la Consulta Araldica, al fine di stabilire la sua legittima spettanza. 055 5520627 – E-mail: rivistanobiliare@libero.it, Per qualsiasi informazione siete pregati di rivolgerVi ai recapiti suindicati o compilare il form di richiesta cliccando sul pulsante Richiesta Informazioni, Accademia Araldica Nobiliare Italiana | All Rights Reserved | Sito creato da, ELENCO DEI TITOLATI ITALIANI – BLASONARIO GENERALE, ha tra i propri compiti, oltre a quello di pubblicare la, si propone invece di censire e raccogliere in un Elenco nazionale tutte le famiglie in possesso di uno stemma gentilizio, dato che nell’attuale ordinamento repubblicano non vi è un organo statale deputato alla tenuta di Elenchi araldici. Sede operativa via Crescenzio 103, 00193 Roma Cadorna, Conti, Nobili Fiorentini, Nobili Romani, Nobili. Crediamo così di aver chiarito che cosa si intenda per famiglie “riportate per intero” e famiglie con i “rimandi”. : 11202750011, Collegio Araldico -Via Crescenzio 103 - 00193 Roma - Italia - +39 06 6861395. Elenco alfabetico. Come è noto, le famiglie presenti nel Libro d’Oro hanno tre segni che ne contraddistinguono l’origine della nobiltà: Analizziamo quindi come le 1997 famiglie si distribuiscano in funzione dei segni che ne contraddistinguono l’origine della nobiltà si ottiene il seguente grafico:Numericamente 1378 sono le famiglie con l’asterisco (69%), 355 quelle senza contrassegno (18%) e 264 quelle con il cerchietto (13%).Approfondendo questo argomento, le famiglie senza contrassegno sono così suddivise:Mentre le famiglie con cerchiettoLe famiglie con asterisco si distribuiscono come segue. in alternativa ad un sito, se ne conoscete qualcuno, potrebbero essere utili anche documenti o libri. Con il R.D. Tale norma contiene un precetto di portata negativa e cioè il “non riconoscimento” dei titoli nobiliari. o con un provvedimento di Re Umberto II d'Italia. Per avere un esempio del contenuto di questa serie archivistica manoscritta, si può confrontare il libro Alle radici dell’identità nazionale Prosopografie storiche italiane Libro d’oro della nobiltà italiana (I-II) pubblicato nel 2009 dove sono stampati in fac-simile i primi due volumi. Infatti, in virtù del disconoscimento: “, nell’oggetto del diritto all’identità personale inteso come diritto di ciascun individuo ad essere riconosciuto nella realtà, a lui peculiare, di attributi, qualità caratteri, azioni, che o contraddistinguono rispetto ad ogni altro individuo, ” (Cass. L'armoriale delle famiglie italiane è la raccolta di armi e di stemmi araldici riferibili alle famiglie italiane. Elenco delle famiglie criminali mafiose italiane - List of Italian Mafia crime families. Vennero da Concordia o dall’Ungheria o uscirono dai Conti del Reno, erano nobili, saggi, prudenti, ricchi e industriosi. La prima domanda che ci si pone, a fronte dei due tomi, è: quante famiglie vi siano menzionate. Tale norma contiene un precetto di portata negativa e cioè il “non riconoscimento” dei titoli nobiliari. Civ., 13 luglio 1971, n. 2242, in Dir. Nel 1889 fu istituito un registro dei titoli gentilizi delle famiglie che avevano ottenuto decreti di concessione o riconoscimento di titoli nobiliari nel Regno d’Italia dopo l’Unità e furono progressivamente compilati 14 elenchi regionali nei quali furono iscritte le famiglie già registrate negli elenchi ufficiali degli stati pre-unitari. Inoltre, nessun soggetto – sebbene legittimamente investito di un titolo nobiliare – potrà esigere (non solo negli atti pubblici ma anche in quelli privati, nelle pubblicazioni e nella vita di relazione) di vedersi attribuito il titolo nobiliare a lui spettante. ° con un cerchietto sono contraddistinte le famiglie che hanno avuto un provvedimento di grazia di S.M il Re Umberto II, non trascritto presso la Consulta Araldica, od un atto sovrano dei Sommi Pontefici (successivo al 1870) o della Repubblica di S. Marino (successivo al 1861), per i quali non sia intervenuta prima del 1946 l’autorizzazione all’uso in Italia, od un provvedimento di giustizia del Corpo della Nobiltà Italiana, o la cui nobiltà sia stata riconosciuta dal Sovrano Militare Ordine di Malta per la ricezione con prove nelle categorie di cavalieri che richiedono prove nobiliari; * con un asterisco le famiglie che avendo ottenuto dal Regno d’Italia, fra il 1861 ed il 1946, un provvedimento di giustizia o di grazia, erano registrate nel “Libro d’Oro” della Consulta Araldica del Regno, ora depositato presso l’Archivio Centrale dello Stato, senza alcun contrassegno, le famiglie le quali, pur non avendo avuto a loro favore alcun atto formale fra il 1861 ed il 1946, erano inserite negli Elenchi Ufficiali Nobiliari del 1921 e dei 1933 e nel supplemento 1934-36. Sotto tale profilo, se il costituente conservò come diritto della personalità il diritto al predicato nobiliare, non si può sostenere che il medesimo costituente abbia inteso sopprimere il diritto allo stemma, che alla personalità, nel suo aspetto familiare ed individuale, si riconnette in modo ancora maggiore. Questa nuova edizione è stata ulteriormente ampliata grazie all'inserimento di nuovi cenni storici aggiornati agli attuali rappresentanti di numerose famiglie nobili italiane, cenni che si aggiungono ai tantissimi già pubblicati. Elenco alfabetico. Sotto tale profilo, se il costituente conservò come diritto della personalità il diritto al predicato nobiliare, non si può sostenere che il medesimo costituente abbia inteso sopprimere il diritto allo stemma, che alla personalità, nel suo aspetto familiare ed individuale, si riconnette in modo ancora maggiore. Lo studio di consulenza araldico-nobiliare, attivo dal 1990, è composto da professionisti esperti in Araldica, Diritto Nobiliare e Ordini Cavallereschi. Conseguentemente, sotto l’impero dell’attuale Costituzione nessun organo statale — sia amministrativo, sia giudiziario — potrà ulteriormente attribuire ufficialmente titoli nobiliari, nè gli aventi diritto avranno la facoltà di esperire un’azione giudiziaria diretta, in via principale, ad ottenere una sentenza “accertativa” della spettanza di un titolo nobiliare. Da tale “non riconoscimento” derivano alcune importanti conseguenze. Tale irrilevanza giuridica del titoli nobiliari impedisce, dunque, che essi possano essere giudizialmente accertati. Il Registro degli Stemmi Gentilizi si propone invece di censire e raccogliere in un Elenco nazionale tutte le famiglie in possesso di uno stemma gentilizio, dato che nell’attuale ordinamento repubblicano non vi è un organo statale deputato alla tenuta di Elenchi araldici. Berardo Candida Gonzaga, Memorie delle Famiglie Nobili delle province meridionali d'Italia, vol. Prima di procedere nella presentazione dei dati statistici che abbiamo ricavato dalla XXV edzione del Libro d’Oro, pensiamoo che sia opportuno premettere una disanima sulla situazione storica dei vari registri riguardanti la nobiltà. Da questa premessa inevitabilmente discende che l’ordinamento non può contenere norme che impongano ai pubblici poteri di dirimere controversie intorno a pretese alle quali la Costituzione disconosce ogni carattere di giuridicità. 75 e segg. Elenco delle famiglie nobili italiane con il toson d'oro. Dunque pare utile aver istituito anche un Registro degli Stemmi Gentilizi, in modo da dare vita ad un repertorio generale degli stemmi delle famiglie italiane: invero, già durante la monarchia si pensò di creare un Blasonario generale italiano, ma il Decreto 8 luglio 1904 n. 405 con il quale il Re Vittorio Emanuele III ordinò la raccolta degli stemmi delle famiglie italiane, con riproduzione a colori, non ebbe pratica attuazione ed il Blasonario rimase allo stato di progetto. Elenco di famiglie nobili inglesi. CARMELO ARNONE, Diritto nobiliare Italiano storia ed ordinamento, Milano: Hoepli, 1935, p. 333. Per un esempio dei Libri d’Oro preunitari, vedi: ILDEBRANDO COCCIA URBANI, “I Libri d’Oro di Toscana-Genealogie dei Libri d’Oro di Toscana”, in, Rivista del Collegio Araldico, anno LXVII, Roma: Collegio Araldico, 1969, pp. Lo stemma, l’emblema, come individua una nazione, una regione, un comune, un gruppo politico, individua la persona; senza contare che “le conseguenze di un disconoscimento della protezione giuridica dello stemma sarebbero, infatti, dal punto di vista della tutela della personalità, assai gravi: basti pensare che si verrebbe automaticamente a riconoscere il diritto a chiunque di servirsi di stemmi illustri e noti a scopi pubblicitari, quali emblemi di ditte commerciali, fogli propagandistici ecc.” (MISTRUZZI DI FRISINGA.